‘Miracoli del magico fascicolo. Delirio di Luca Milesi’: lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Luca Milesi sarà in scena dal 22 al 24 Febbraio al Teatro Tordinona
Miracoli del magico fascicolo. Delirio di Luca Milesi, uno spettacolo autobiografico in parte concepito in dialetto romanesco, debutterà al Teatro Tordinona di Roma il 22 febbraio. Un viaggio che l’autore Luca Milesi (nonché regista e interprete in scena) intraprende nel proprio intimo, fatto di ricordi vivi e martellanti, attraverso il quotidiano confronto con le fonti amorevoli della sua esistenza.
Il viaggio è in sella a una bicicletta, ogni pedalata è un sussulto al cuore, non per la fatica ma per le immagini che i ricordi evocano.
Una storia da raccontare con le bretelle...
Così l’incipit della scrittura di Milesi, in un dialogo serrato con il pubblico attraverso le parole più belle che la romanità può regalare: “Nasce di notte, sotto le coperte. E cresce al mattino, in bicicletta. Io vado, per la via. Tiro dritto e pedalo. Faccio finta di niente. Però mi seguono. E sono tanti. Un corteo disordinato di tasti bianchi e tasti neri caduti da chissà dove... La strada è breve, io arrivo presto. La faccia sua accende lo schermo mio. Pare che dica “Embè? A che pensi?”… Eh… A che penso… A te… Quanta fretta quel venerdì, potevi pure aspettà n’artro po’ prima de partì, de sera… Adesso forse ce metterei de meno a fa ordine fra tutte ‘ste perline. Mà… Me so cascati i ricordi… Senti, che me la dai ‘na mano a mette a posto ‘ste anticaje? Dai, facciamo piano piano, fermiamo ‘n po’ er tempo, eh? ‘Na carezza Mà…Me stai a dì de sì? Sì? Comincio?”
I dialoghi notturni con grandi le assenze
Lo spettacolo, in quanto autobiografico, prende vita da una esigenza pulsante, che così descrive l'autore: “Talvolta lo dimentichiamo, eppure percorriamo il sentiero della vita trascinando una valigia, invisibile ma pesante, carica di domande destinate in parte a rimanere senza risposta. I nostri cari non ce la fanno a soddisfare tutte le curiosità custodite lì dentro, spesso partono per l'ultimo viaggio senza preavviso e con l'agenda ancora piena. E allora... Allora ci pensa la Notte. La nuova piccola vita che abbiamo chiamato a noi con un atto d'Amore agita impertinente il nostro sonno ma nel mentre La Notte accende la Luce sugli oggetti appartenuti a chi dei Nostri è "andato avanti", una Luce Magica che permette loro di portare a termine il compito lasciato incompiuto da chi non c'è più. Il tutto per il tempo di una Notte. Poi la luce, quella del mattino. E una strana leggerezza. La valigia non pesa come prima, la mano adesso potrà meglio donarsi a lui, il nuovo arrivato, che di domande non smetterà di farne fino alla Notte successiva, la nostra”.